Paperelle per Lorenza
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In un mondo di oche una papera ci salverà. Parola della collezionista Lorenza Di Prima
In un mondo di oche una papera ci salverà. Parola della collezionista Lorenza Di Prima
Tutto è incominciato con una papera di pezza. "Ribattezzata Pàpea, perché da piccola non riuscivo a pronunciare la erre. D'estate ci giravo in spiaggia, trascinandola insieme alla mia inseparabile copertina gialla". Quando l'editor e stylist freelance Lorenza Di Prima inizia a raccontare, la sua simpatia è contagiosa. "La mania mi è ripresa alle medie, con la classica paperella di plastica che puoi trovare in cartoleria. Da lì è stato un crescendo di pennuti plasticosi". Ma ci sono chicche come le presine, l'accappattoio, la boule dell'acqua calda, gli stampi in silicone per biscotti. "Senza dimenticare la paperella-giornalista, regalo del mio fidanzato, e quella con alette da Cupido che mi ha donato l'amico Alessandro. A lui ho trasmesso la stessa passione ed è diventato un altro collezionista accanito".
I regali di chi la conosce da lunga data arricchiscono spesso la raccolta, ma il più delle volte Lorenza fa da sé. "Se mi sveglio con la voglia irrefrenabile, faccio un salto da Target in corso di Porta Ticinese. C'è anche un negozietto all'aeroporto di Malpensa che ogni volta m'induce in tentazione". In genere sono quelle prodotte col marchio Bud, più caratterizzate e originali, ad arricchire la collezione. "Hanno personalità e giuste proporzioni. Soprattutto un bel becco". A questo punto ci fa notare che, per l'intervista, il suo rossetto non a caso è arancione. Scoppia una risata generale. "Le papere fanno parte della mia vita quotidiana. Mi guardano dal classico bordo della vasca, oppure da qualsiasi angolo della casa". Un'idea fissa che non l'abbandona neppure in viaggio. "Se nel numero di stanza del mio hotel c'è almeno un due, sono certa che tutto andrà alla grande. Non è una semplice cifra, è la stilizzazione di una papera". Noi non ci avevamo mai pensato, ma ci fidiamo sulla parola!
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