Lorenzo: cuori sacre e madonne
Fotogallery Lorenzo: cuori sacre e madonne
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Simboli di fede apprezzati per pura passione iconografica. Lorenzo Oddo ci racconta la sua collezione di ex-voto e immagini sacre
Simboli di fede apprezzati per pura passione iconografica. Lorenzo Oddo ci racconta la sua collezione di ex-voto e immagini sacre
È facile supporre la città di origine del designer Lorenzo Oddo. Sulla scrivania molti volumi sulla patrona di Palermo, santa Rosalia. E lui conferma poco dopo. “Le origini meridionali hanno agevolato la mia fascinazione per il sacro e le sue rappresentazioni. Su quella che noi palermitani chiamano al vezzeggiativo la “santuzza” ho svolto persino la mia tesi di laurea”. Già dal liceo però l'adolescente Lorenzo frequenta rigattieri e mercatini alla ricerca di un segno tra i più noti della devozione popolare. “Gli ex-voto, segno tangibile di una grazia ricevuta. Sono spesso cuori, in argento. In passato li si sbalvaza a mano, oggi è più comune che siano fatti colare in uno stampo. Altrimenti mimano la parte del corpo guarita dal male”. Prontamente mostra una teca con due occhi intagliati nel metallo prezioso.
Il pezzo speciale sono due cuori saldati insieme. “Una rarità assoluta”. Moglie e marito che ringraziano per un miracolo comune, o piuttosto una madre riconoscente per la salvezza del figlio. Le supposizioni sono suggestive, ma presto è il kitsch di una sacra famiglia in ologramma a strapparci dal romanticismo dell'istante. Non è che uno tra i tanti quadri a tema che occhieggiano per casa, dalla cucina alla stanza da letto. “A Palermo il mio bagno è tappezzato di stampe di santi. Con la complicità di mia madre, che si diverte a comprare nuovi soggetti da collezione”. In quello milanese, sullo sciacquone, la celebre Pietà di Lachapelle con Courtney Love e Kurt Cobain. “L'immagine virginale e celeste di Maria non mi dice molto. Preferisco l'intensità dell'Addolorata”. Tant'è che sul suo braccio si è fatto tatuare una Madonna dei sette dolori. Più collezionista di così non si può.
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