Leitmotiv: l'intervista esclusiva
Fotogallery Leitmotiv: l’intervista esclusiva
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Personaggi onirici che si rifanno a fiabe e mondi surreali. Questo l'universo a cui si ispirano Fabio Sasso e Juan Caro, duo stilistico di Leitmotiv. Un'avventura partita da Bogotà e nella provincia di Varese, paesi d'origine dei due, e che ha trovato in Bologna la location ideale per la creatività di questi giovani designer con la passione per le arti visual. Nel 2007 viene presentata la prima collezione sotto il brand Leitmotiv, l'anno dopo vincono il concorso Fashion Incubator promosso dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, nel 2009 concorrono come finalisti al concorso Who is on next e cominciano la loro collaborazione con Furla per cui realizzano borse e accessori che si ispirano al mondo magico di Alice nel Pese delle Meraviglie, Il Piccolo Principe e il Mago di Oz.
Dal loro oggetto del cuore, al libro che avrebbero avuto voluto scrivere fino al lavoro che sognavano di fare da bambini, ecco per voi un ritratto molto personale e segreto di Fabio e Juan. Solo per voi, solo per Grazia.it
Che suoneria usi sul cellulare?
Cambia, perché lo perdo di continuo.
Il mestiere che non potresti mai fare.
Il muratore.
Il capo che indossi con più piacere?
Una camicia.
Una tendenza per il prossimo anno.
Una tendenza per il prossimo anno Leitmotiv… Colore, in assoluto!
Facebook o Twitter?
Facebook.
L’ossesione della moda per il prossimo anno.
Secondo me per Leitmotiv è l’equilibrio.
Se dico ispirazione, tu dici…
Personalità.
Il tessuto che ti da più emozione?
Twill di seta.
Un aneddoto legato all’ultima collezione.
Bella questa, recentissima! Ci sono circa dieci camicie bianche con dei ricami in giardino.
Fabio dice: “Mi sembrano un po’ imbalsamate, potremmo aggiungere qualche tocco”. Fabio prende uno spruzzino d’acqua, spruzza e tutte le camicie diventano marroni. Io mi giro e gli dico: “Non venderemo neanche una di queste camicie”.
La tua icona di stile.
Fabio: Eva Fontanelli
Juan: Chloé Sevigny.
Un bel romanzo o una poesia?
Fabio: un bel romanzo.
Juan: un bel romanzo
Il tuo piatto preferito
Fabio: Le tagliatelle al ragù con il grana padano.
Juan: Pesce fritto sul mare.
Definiscimi il successo
Fabio: Il successo è qualcosa che ti fa star bene e che ti da la grinta per andare avanti e migliorarti sempre più
Juan: Raggiungere uno stato di realizzazione personale, professionale.
Da grande volevi fare…
Fabio: Lo stilista, fin da piccolo
Juan: Il pittore
Meglio un uovo oggi o una gallina domani?
Fabio: Una gallina domani
Juan: Idem
Il colore dei giorni felici.
Fabio: Il buganville.
Juan: Blu
Il libro che avresti voluto scrivere
Fabio: Un libro di storia dell’arte.
Juan: L'amore ai tempi del colera di Marquez
Il difetto che non perdoni
Fabio: La mancanza di sincerità.
Juan: La menzogna
Cinque oggetti importanti per voi.
Oggetti che abbiamo raccolto nei nostri viaggi:
-Questo racchiude un piccolo mondo, un mondo felice, un mondo che ti incuriosisce. Vorremmo essere li.
-Due cornici che hanno un valore molto forte. Il primo accessorio della nostra prima collezione presentata nel giardino di casa nostra a Bologna. All’interno c'è il collage di due modelli della nostra collezione con immagini ritagliate di Hieronymus Bosch.
-Un quadro molto prezioso per noi perché è stato un regalo della mamma e come tutti i regali della mamma hanno un grosso valore. Raffigura, secondo me, un abito splendido. Un abito molto Leitmotiv.
-Questo è un oggetto un po’ Leitmotiv. Rappresenta un po’ il simbolo che sono le corna ramificate verso l’alto, un po’ quello che ispiriamo noi… crescere ramificandoci sempre verso l’alto e poi è il simbolo di Leitmotiv.
-Un abito a cui siamo molto legati, è fatto in twill di seta, materiale che Fabio ama. Ricorda un po’ l’dea del sogno. Un abito da bimba, da prima comunione, un abito che ci ha portato fortuna per Who is on next?
Siamo molto legati a questo abito anche a livello iconografico, molto fresco, molto divertente.
Qual è il pezzo della collezione che mi faresti indossare?
Ha un nome degno del momento, di solito noi i nomi dei capi li diamo a seconda del ricordo che ci fanno venire in mente. Quell’abito era stato concepito a Firenze in un momento della giornata ed è diventato il Firenze corto.
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