Chris: sempre e solo Graziella
Fotogallery Chris: sempre e solo Graziella
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Ha voluto la bicicletta e ora pedala. Chris Tague colleziona il mitico modello della Teodoro Carnielli, lanciato nel 1964 con una speciale campagna sulla rivista Grazia
Ha voluto la bicicletta e ora pedala. Chris Tague colleziona il mitico modello della Teodoro Carnielli, lanciato nel 1964 con una speciale campagna sulla rivista Grazia
I caratteri usati sul telaio li abbiamo già visti da qualche parte. E quella G ci è stranamente familiare. “Ma c'entra qualcosa con Grazia?” Chris accenna un sorriso soddisfatto, che sa di assenso. Mentre dispone le biciclette Graziella fuori dal garage, una selva di metallo panna e blu oltremare, il suo racconto risponde ai nostri interrogativi. “La trovata fu di pubblicizzarla sul settimanale Grazia per un'ovvia affinità di nome. Fu un successo senza precedenti, anche perché c'era bisogno di una bici che fosse pratica e mettesse voglia di vacanza”. Nata col brevetto di essere pieghevole, era facile trasportarla nel bagagliaio dell'utilitaria. Un simbolo di spensieratezza e gioia di vivere nell'Italia del boom economico. “La si sponsorizzava come la Rolls Royce di Brigitte Bardot ed in effetti è una tipologia di bicicletta piuttosto femminile. L'assenza della canna orizzontale non dava problemi con la gonna. Inoltre il peso spostato sul sellino, non sul manubrio come nelle sportive, assicurava una postura elegante”. A questo punto Chris parte in quarta sull'elogio delle caratteristiche tecniche ed estetiche. La cromatura a goccia che copre la dinamo, il bloccasterzo, viti a brugola e dado di chiusura per agevolarne lo smontaggio.
“Io però vado a lavoro con questa”. Ovvero una Graziella coperta di ruggine, dal fascino vissuto, scherzosamente ribattezzata Rusty. “Funziona ancora che è una bellezza. Segno della qualità altissima dei materiali prima delle produzioni di massa”. Salvo poi fare tardi per le signore che lo fermano per strada. Commosse nel riconoscere la prima bicicletta e la fedele compagna di passeggiate adolescenziali. “Mi diverte e un po' rivedo in loro la mia passione. Sono tre anni che colleziono questo modello di bicicletta, aiutandomi con eBay e blog specializzati come Miticagraziella e Thrillergraziella . Alla fiera di Senigallia (noto mercatino delle pulci a Milano) ho il mio venditore di fiducia. Lì purtroppo finiscono anche molte bici rubate, ma lungi da me acquistarne una simile. Questione di principio".
Se prima però i prezzi erano più abbordabili, oggi si può anche arrivare alle migliaia di euro. Eppure la mania non passa. “Il mio desiderio proibito? Il modello risciò a quattro ruote. O il triplet con tre sellini. O quello dorato con sellino rotondo e tachimetro incorporato...”. C'è ancora molto da pedalare, insomma. Ma Chris sfreccia veloce, e noi tifiamo per lui.
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