Sienna Miller: «Tirate fuori gli artigli»
Dietro l’immagine glam Sienna Miller nasconde una donna che ha imparato a ruggire. Contro Hollywood, che penalizza le attrici. Contro certa stampa, che le ha reso la vita impossibile. E contro gli uomini, che hanno imparato a rispettarla. Gli ultimi ad averlo capito sono Bradley Cooper e Riccardo Scamarcio, sul set con lei nel suo ultimo film
Senza trucco, gonna nera fino ai piedi, sandali alti, capelli biondissimi sapientemente spettinati: anche se ha recentemente dichiarato di non voler essere “troppo glamour” perché preferisce essere presa in considerazione come attrice, Sienna Miller, 33 anni, appare molto bella e molto di tendenza. È più forte di lei. Stretta di mano decisa, sguardo aperto, mi riceve in un grande albergo romano per parlarmi della sua ultima interpretazione cinematografica: il ruolo di una cuoca scanzonata accanto allo chef superstar Bradley Cooper nella commedia di John Welles Il sapore del successo, nelle sale dal 26 novembre. In cucina, Sienna sfoggia un’abilità fuori dal comune accanto a due aiuto chef che il pubblico femminile certamente le invidierà: l’attore franco-senegalese Omar Sy e il nostro Riccardo Scamarcio. Il suo personaggio, che regala prima amicizia poi amore alla vita scombinatissima di Cooper, è una madre single, proprio quello che Sienna è diventata da poco: si è infatti chiusa l’estate scorsa la storia con l’attore Tom Sturridge, dal quale nel luglio 2012 è nata la piccola Marlowe. Ma a consolare l’attrice, che un tempo dava lavoro ai paparazzi più per le turbolente storie d’amore che per i suoi film (con l’attore Jude Law la passione è stata intermittente, poi si sono succeduti al suo fianco i colleghi Daniel Craig, Rhys Ifans e Balthazar Getty), c’è la carriera, ormai lanciatissima. Dopo l’applaudito ruolo della moglie del cecchino, sempre Bradley Cooper, nel film di Clint Eastwood American Sniper, Sienna non ha avuto un attimo di respiro.
Ha cantato e ballato a Broadway nel musical Cabaret e ha girato un film dietro l’altro.
Oggi, davanti a me, c’è una donna serena, concentrata sul lavoro e sulle responsabilità materne, con buona pace dell’antica fama di it girl sempre divisa tra gossip e party. Per girare Il sapore del successo, mi spiega per cominciare, ha passato intere settimane in cucina. E non le è dispiaciuto per niente.
Sul set ha fatto finta o ai fornelli se la cava veramente?
«Adoro cucinare, non faccio altro da quando sono piccola. Ho imparato da mia madre Jo, un’ottima cuoca, e tutti i miei ricordi infantili più belli sono legati alla tavola. Sfamare parenti e amici era una tradizione della nostra famiglia e i pasti non finivano mai. La cucina unisce le persone, è una forma d’amore».
Ma prepara da mangiare anche oggi che è una star?
«Ci può scommettere. Quando non sono sul set, cucino io e vado volentieri al mercato. Mi ricarica».
Si è mai chiesta perché anche in cucina, come in tanti altri settori della vita, le star sono sempre uomini?
«Viviamo in un mondo patriarcale in cui l’uguaglianza di genere e di salario è ancora un miraggio. Dovunque ti giri è così. Forse solo nella moda le donne guadagnano più degli uomini. Ecco perché bisogna lottare per riequilibrare la tendenza».
È vero che ha rifiutato di interpretare un testo teatrale perché il suo partner sarebbe stato pagato più di lei?
«Sì, lo spettacolo aveva due soli personaggi e io avrei preso meno della metà del mio collega. Si rende conto? Se i protagonisti fossero stati due uomini non sarebbe successo. Mi è dispiaciuto rinunciare a un lavoro interessante, ma non potevo accettare quell’ingiustizia. La dignità merita qualche sacrificio».
Anche lei è impegnata nelle battaglie per la parità di genere?
«Appoggio in ogni modo le iniziative che mirano a cambiare la situazione come il progetto delle Nazioni Unite Un Women. Mi pare che la consapevolezza collettiva cresca e le cose si muovano finalmente nella giusta direzione, ma c’è ancora molta strada da fare perché si parli di uguaglianza e venga riconosciuto l’enorme lavoro che svolgono le donne, a cominciare dalle mamme che crescono i figli facendo mille sacrifici».
È una madre anche lei: la sua vita è cambiata dopo la nascita della piccola Marlowe?
«In tutti i sensi. Ho trovato le radici che cercavo e vedo la vita da una prospettiva nuova. La bambina ha ridefinito il mio concetto di amore: so con certezza che, qualunque cosa accada e qualunque uomo avrò al mio fianco, lei verrà prima di tutto».
Si considera una mamma ansiosa?
«No, credo di essere piuttosto rilassata. Appena posso, finché Marlowe non frequenta la scuola, la porto con me anche sul set. Come ogni donna so quanto è difficile conciliare lavoro e famiglia. Diventare madre è un’esperienza straordinaria, ma la tua vita viene all’improvviso catapultata nel caos e ti ritrovi sempre stanca morta».
Prova qualche senso di colpa quando è lontana?
«Come tutte le mamme che lavorano. È il lato negativo della maternità».
È soddisfatta della sua carriera?
«Sono entusiasta. Nel passato sono stata un po’ confusa, ma oggi il lavoro ha preso la giusta direzione e finalmente ho chiaro il percorso che voglio fare: lavorare con persone interessanti da cui possa imparare qualcosa».
Era confusa perché la stampa si occupava più della sua vita privata che del suo lavoro di attrice?
«I paparazzi stazionavano giorno e notte sotto casa mia. È stata una persecuzione, ho passato dieci anni fare causa a periodici e siti di gossip. Per fortuna quel periodo è finito e i tribunali sono un ricordo lontano. Oggi finalmente la gente mi vede come attrice e mi giudica per le mie interpretazioni».
C’è un modello che la ispira?
«Vorrei essere Meryl Streep. Lavora con i più grandi registi e la sua carriera ha dell’incredibile, non sbaglia un colpo».
E lei perché ha deciso di recitare?
«Mia madre è un’attrice e insegnava recitazione. Ha cominciato prestissimo a portare noi figli a teatro. Io guardavo ammirata il suo lavoro e lo associavo all’idea della libertà, alla possibilità di raccontare delle storie. Mia madre e mia sorella stilista Savannah, con cui a 20 anni ho disegnato una collezione di moda, sono le donne più importanti della mia vita».
Qual è oggi il suo rapporto con la moda?
«Mi piace sempre molto, ma la seguo con moderazione. Non vado spesso alle sfilate e non ho tempo per fare shopping: non ricordo nemmeno quando è stata l’ultima volta. Se non lavoro indosso jeans e T-shirt. Ma quando sono dell’umore giusto, mi piace trasformarmi: niente come un bel vestito può cambiare una giornata nata storta».
Vedo che ha tre stelline tatuate sulla spalla destra. Nasconde anche dei piercing?
«Sì, ne ho uno sull’ombelico. L’ho fatto a 14 anni, l’età in cui ogni ragazza cerca di costruirsi un’identità assumendo l’aspetto da dura».
Se la sua bambina volesse fare l’attrice l’appoggerebbe?
«Incoraggerei la sua vocazione, qualunque fosse. Non sono di quelli che dicono: mio figlio mai su un set. Il lavoro che mi sono scelta è duro e competitivo, ma è il più bello del mondo».
Può esserci amicizia tra le attrici o scatta la rivalità?
«Io non l’ho mai sperimentata. Tra le mie migliori amiche ci sono le colleghe Keira Knightley, Carey Mulligan e Robin Wright. Ognuna fa la sua carriera e non abbiamo mai litigato per un film. Non potrei andare d’accordo con le persone competitive».
E con Bradley Cooper, già suo partner in American Sniper, si è trovata bene?
«Non immagina quanto. Brad è uno dei miei amici più cari. È leale, affettuoso, sensibile. L’amicizia tra uomo e donna esiste».
Qual è la migliore qualità che si riconosce?
«Sono capace di prendermi cura degli altri».
E qual è il complimento che l’ha resa più felice?
«Quando i critici hanno lodato la mia interpretazione nel musical Cabaret, andato in scena a Broadway».
Ha un sogno da realizzare?
«Vorrei interpretare il ruolo di Amleto, uno dei più emozionanti che siano mai stati scritti. Chi l’ha detto che una donna non possa farlo?».
Già, chi l’ha detto? Ho capito che, dietro l’aspetto glamour, Sienna ha davvero una volontà di ferro.
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