L’ultimo tabù di Rocco
Il giornale francese Le Monde ha messo in copertina sul suo magazine il pornodivo Rocco Siffredi, senza veli. Ed è stato scandalo. Grazia ha chiesto all’attore, che ha recitato in più di 1.700 film, perché il nudo maschile continua a scioccare
L’ultimo tabù è il pene. Almeno a giudicare dallo scandalo scoppiato in Francia pochi giorni fa, quando l’allegato M del quotidiano Le Monde ha illustrato il numero monografico dedicato al sesso con una foto dell’attore Rocco Siffredi nudo, con un francobollo a coprire il pube. All’interno del giornale, c’erano sette pagine d’intervista al re del porno con immagini decisamente più esplicite. Al punto da scatenare centinaia di lettere di protesta da parte dei lettori, che hanno criticato la scelta editoriale troppo marcata.
«Abbiamo chiesto al fotografo di mostrare completamente Rocco», dice il direttore di M Marie-Pierre Lannelongue. «Il signor Siffredi possiede uno “strumento di lavoro” di dimensioni titaniche che lui ha trasformato in oggetto, anzi in personaggio e bisognava mostrarlo. Sapevamo che far vedere il pene di Siffredi significava attaccare “l’ultimo tabù”». Ecco che cosa ne pensa il protagonista della querelle, “lo stallone italiano”, come lo definisce Le Monde, con un organo maschile di 26 centimetri, 1.700 film porno alle spalle e almeno 6.000 partner sessuali incontrate nella sua storia professionale.
Si aspettava la reazione scandalizzata dei lettori?
«No, anzi. Mi ero meravigliato che l’allegato di un quotidiano così illustre mi chiedesse di posare nudo per la copertina, poi ho pensato: “Il mondo è cambiato”. I francesi sono più avanti di noi dal punto di vista dei costumi. Mi sbagliavo: il pene è rimasto l’ultimo tabù. Il nudo femminile, invece, è sdoganato. Forse troppo».
Perché il nudo maschile continua a scandalizzarci?
«L’organo maschile richiama l’idea del sesso e dell’animalità che è in ognuno di noi. Continua a imbarazzarci molto, ci mette a disagio, ma proprio per questo lo cerchiamo, lo desideriamo».
Il tabù maschile è destinato a cadere in un prossimo futuro?
«Chissà, fra 30-40 anni. Ma non me lo auguro: quando il nudo maschile verrà dato per scontato, ne risentirà anche la sessualità. Il fallo diventerà solo l’appendice di un corpo, perdendo la sua carica erotica. È successo così anche con l’amore lesbico: l’immagine di due donne che si baciano o fanno l’amore non scandalizza più. È quasi normale».
Le Monde si è difeso dicendo che con la sua copertina non voleva essere provocatorio.
«Sono d’accordo. Se volevano imbarazzare il pubblico, dovevano fotografarmi in erezione, perché è così che lavoro. Tra i lettori che si sono lamentati della copertina spero che non ci siano troppe donne. Sarebbe una delusione, per una volta in cui un giornale è andato incontro al piacere femminile e non a quello maschile».
Come ha reagito la sua famiglia a questa polemica?
«Mia moglie Rosa ha sorriso. È una donna libera, lo è sempre stata: se le piace un ragazzo, vorrebbe vederlo nudo, non si scandalizza certo per un organo maschile senza veli. I miei figli, invece, hanno criticato la mia forma fisica: “Papà, la prossima volta elimina un po’ la pancia”».
Mi tolga una curiosità: qualcuno di loro è superdotato come lei?
«Entrambi sono messi molto bene. Anzi, il secondo, Lorenzo, 16 anni, è addirittura meglio di me. Ma per provocarmi mi dice che non vuole fare il mio lavoro. Magari preferirebbe fare il gigolò».
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