Prestanti, iperattivi, pronti al rischio... In una parola, dopati
Pessime notizie dal mondo maschile: è un po’ in aumento l’uso di steroidi. E non tra attori o sportivi, ma tra uomini normali. Per essere più efficienti, più competitivi. E più aggressivi.
Per mestiere, per interesse personale, per attitudine naturale, per amore, perché ho dei figli maschi e un marito, e soprattutto perché sono una donna, sono molto attenta a tutte le evoluzioni del mondo degli uomini. Nei giorni scorsi, per esempio, ho letto con enorme interesse la sollecitazione che il ministro Fornero ha fatto agli italiani, maschi, perché condividano di più la gestione di casa, famiglia, figli con le loro compagne, perché di lì passa la vera parità.
Condivido e apprezzo: è una battaglia che mi appassiona, perché sono convinta che nulla cambierà davvero nella società, fino a che non cambieranno gli individui. E non perché lo dice la legge (che peraltro se ne guarda bene dal dire alcunché, salvo il fatto, ovvio, che non si deve fare violenza sulle donne), ma a partire dalle abitudini, dalla cultura di un Paese e dalla vita quotidiana di tutti noi.
Comunque qualcosa è già cambiato e sta cambiando soprattutto nelle coppie più giovani dove i mariti sono infinitamente più collaborativi dei loro padri, oltre che essere genitori più attenti, presenti, disponibili e affettuosi. Poi improvvisamente arriva una notizia che ci sconcerta e rimette in discussione il nostro ottimismo ed è che, in tutto il mondo occidentale, è in leggero aumento l’acquisto e l’uso di steroidi.
Ce ne eravamo fatte una ragione, anche se controvoglia, per body builder e attori alla Sylvester Stallone, che infatti una volta fu beccato alla dogana di Sydney carico in maniera imbarazzante di fiale e pastiglie. Poi ci hanno spiegato che, in maniera più moderata, ne facevano uso anche gli sportivi per potenziare i muscoli e le prestazioni in campo o durante le gare.
Scandalo, anatema, ma sembra che l’uso sia ancora diffuso perché, alla faccia delle leggi, ci sono mille trucchi per aggirare gli esami antidoping. Ma venire a sapere che circa il 10 per cento degli uomini che lavorano a Wall Street si fanno di testosterone per aumentare, scrive testualmente il New York Times, “la propria propensione al rischio ed essere più efficienti, più competitivi, più aggressivi” ci getta veramente nello sconforto.
Con tutto quello che è successo e sta succedendo nei mercati finanziari del mondo c’è ancora qualche cretino che pensa che la soluzione sia “la propensione al rischio”? Andiamo bene... Ma la notizia peggiore è quella che riguarda la gente “normale”, i ragazzi e gli adulti che comprano steroidi via Internet perché la favola racconta che migliorano la resistenza fisica, le performance in palestra e (che fissa!) le prestazioni sessuali. Che gli effetti collaterali siano il massacro di cuore, fegato e cervello sembra essere dettaglio trascurabile.
Che noia, siamo ancora al mito del macho. Volete sapere la verità? Per quel che ci riguarda è una razza in via di estinzione. E per fortuna...
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