Parità a Hollywood (e a Sanremo)
Patricia Arquette ha fatto un discorso epico e durissimo agli Oscar, ritirando la statuetta come miglior attrice non protagonista.
Patricia Arquette ha fatto un discorso epico e durissimo agli Oscar, ritirando la statuetta come miglior attrice non protagonista. Ha dedicato il suo premio a ogni donna. «Abbiamo combattuto», ha detto, «per i diritti di tutti gli altri. È arrivato il momento di avere subito e una volta per tutte la parità di stipendi e di diritti per le donne negli Stati Uniti d’America».
La reazione di Meryl Streep, che ha accolto le parole di Arquette con un tifo da stadio, dimostra quanto l’argomento sia sentito.
Le star di Hollywood vanno in giro per il mondo lanciando campagne contro le ingiustizie, ma a casa loro la disparità è la norma e gli attori uomini guadagnano più delle colleghe. Gli Stati Uniti hanno avuto 44 presidenti, anche uno nero, e neanche una donna. Almeno però a Los Angeles, sotto i riflettori del mondo, le star fanno discorsi femministi.
Noi invece al festival di Sanremo avevamo due bravissime cantanti, Emma e Arisa, declassate a vallette non pensanti, mentre il conduttore maschio si prendeva tutta la scena. Immaginate come sarebbe stato sorprendente e splendido se a un certo punto Emma, invece del gobbo, avesse letto, come Patricia, un rivoluzionario foglietto che teneva in mano.
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