Odessa Young: «Sembro una Lolita, ma sono una ribelle»
A 17 anni Odessa Young è diventata una delle sorprese del festival del Lido. E qui racconta perché, per interpretare due ragazze che si credono invincibili, non ha dovuto faticare poi tanto
Occhi grandi, labbra carnose, cerchietto nero tra i capelli biondi. Indossa una camicia bianca con papillon nero, ha lo smalto rosso e tiene le gambe accavallate. C’è poco da fare: dal vivo l’attrice e modella australiana Odessa Young, 17 anni, pare la reincarnazione di Sue Lyon, la Lolita del regista Stanley Kubrick. Ed è stata una delle rivelazioni della 72ª Mostra del Cinema di Venezia, dove ha presentato due film: The Daughter e Looking for Grace, in cui era una ragazza in fuga dalla famiglia disastrata.
Quanto somiglia a Grace?
«È una ribelle, come me. Anzi, come me qualche anno fa. Oggi sono più matura».
Che tipo di adolescente è stata?
«Soffrivo di quel complesso d’invincibilità che tutte, prima o poi, abbiamo: pensiamo di essere giovani per sempre e finiamo per non riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni».
Un suo pregio e un difetto?
«Ho tanta energia, ma poca memoria».
Tra i divi del cinema più in voga c’è qualcuno che considera un modello?
«Non sono mai stata una ragazza dall’idolo facile. Mi piace chi fa qualcosa in cui crede senza dover chiedere scusa. Considero un maestro il regista David Lynch: sogno di lavorare con lui».
Lei è giovanissima, ha già una sua regola di vita che segue strenuamente?
«Credere sempre e comunque in quello che faccio. Vada come vada».
A Venezia è stata molto ammirata per i suoi look. Qual è il suo segreto di stile?
«Cambiare, sperimentare, non avere uno stilista di riferimento per poter essere libera di osare».
Looking for grace di Sue Brooks e The Daughter di Simon Stone
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