In Sardegna, nel luogo in cui è cresciuta, con l’uomo che l’ha corteggiata come nessun altro. La showgirl Melissa Satta racconta a Grazia le sue nozze ormai vicine con il calciatore Kevin Prince Boateng. Ispirate, dice, a un’icona che ha fatto storia
Ho incrociato il centrocampista del Milan (e promesso sposo) Kevin Prince Boateng, 29 anni, in un paio di occasioni mondane e posso assicurare che non è uno che passa inosservato. Poi, qualche tempo fa, per un articolo di Grazia sui calciatori più sexy, è stato al centro di un acceso dibattito in redazione sulla sua sensualità. Ma solo quando ho letto che cosa ha detto della sua compagna, la showgirl Melissa Satta, 30 anni, ho capito perché lei si è innamorata di lui e lo sposerà il 25 giugno a Porto Cervo, in Sardegna. «Ho sempre saputo che sarebbe diventata mia moglie e la madre di mio figlio, da quando l’ho vista la prima volta e lei non ne voleva sapere di me», ha dichiarato Boateng. Diciamoci la verità: è la frase che qualsiasi donna sogna di sentirsi dire dall’uomo della propria vita. E Melissa sta cominciando a fare il conto alla rovescia. «Finora la cerimonia mi sembrava un evento astratto e distante. Ora che, invece, ci stiamo arrivando, è inutile negare che l’emozione sale», dice la modella. La incontro dopo una delle sue ultime prove da Atelier Emé, il marchio che ha scelto per il suo abito da sposa. Poche settimane fa è finita Tiki Taka, la trasmissione sul calcio in onda su Italia 1 di cui è ospite fissa, e ora può dedicarsi quasi a tempo pieno ai preparativi delle nozze. Prima di intervistarla ho guardato il suo profilo su Instagram, dove ha più di due milioni di follower. Ci sono immagini della sua vita da modella, ma anche quelle di Melissa mamma: una ragazza che cucina a casa, cerca di montare un triciclo, festeggia il compleanno di suo figlio Maddox, 2 anni, con una torta gigante ispirata al cartone animato Cars. Noto anche un post con una frase di papa Francesco dedicata alle madri.
Da piccola faceva la chierichetta. Si sposerà in chiesa perché è credente o perché il matrimonio fa parte di un sogno romantico che tutti vogliono realizzare?
«In realtà, per me il rito non era fondamentale. Ma quando è nato mio figlio, Prince e io abbiamo pensato che fosse la cosa più giusta: una forma di tutela per il bambino e un collante per unire ancora di più la famiglia».
È stata da poco approvata la legge sulle unioni civili, che dà più diritti ai conviventi, comprese le coppie gay. Che cosa ne pensa?
«Sono temi delicati e ognuno deve essere libero di decidere. Ma di una cosa sono convinta: un conto sono le convivenze lunghe, un altro le coppie che vivono insieme da poco e pretendono ogni diritto».
Molti dicono che negli ultimi anni si sia perso il valore del matrimonio. È così?
«Ci sono coppie che si sposano e poi si lasciano in pochi mesi. Oggi manca lo spirito di sacrificio che aiuta a vivere a lungo insieme. Ma non si deve pensare che tutte le relazioni siano destinate al fallimento: anzi. Chi crea una famiglia, desidera che duri per sempre. È una speranza che io e Prince avevamo anche prima di decidere le nozze, altrimenti non avremmo fatto un figlio. Ma sposarsi è bello anche per mio figlio: adesso Maddox ha 2 anni e può vivere con un minimo di consapevolezza un giorno di festa come questo».
A proposito, che ruolo avrà Maddox nella cerimonia?
«Forse ci porterà le fedi all’altare, ma dipende da come si sentirà quel giorno».
Lei dice che oggi i giovani non sono abituati ai compromessi della vita di coppia. Perché, secondo lei?
«I nostri nonni erano più forti nel lavoro e nell’amore. Noi siamo una generazione un po’ viziata: tutto è facile, veloce, comodo. Non si ha più la capacità di aspettare e di concentrarsi sulla famiglia e sulla coppia, sacrificandosi e venendosi incontro».
E lei è una donna paziente?
«Nel quotidiano sono rapida, pratica, veloce. Ma in famiglia mi piace andare piano: amo la tradizione, la voglia di stare uniti e di condividere le cose».
Si sposa a Porto Cervo, in Sardegna: una scelta glam.
«Assolutamente no. Per me Porto Cervo è un posto del cuore. La mia famiglia è di lì, anche se sono nata negli Stati Uniti. Mio dre, un architetto urbanista, si è laureato e ha lavorato in America, dove mia madre faceva la designer di interni. Ma quando avevo 6 mesi, i miei genitori mi hanno portata in Sardegna per essere battezzata nella stessa chiesa dove ora mi sposo, la Stella Maris. Poi siamo tornati definitivamente in Italia: ho fatto tutto il mio percorso spirituale, comunione e cresima, con padre Raimondo, che conosco da 25 anni. Sarà lui a celebrare le mie nozze».
Il suo futuro marito è credente?
«La sua famiglia è un coacervo di culture molto diverse: sua madre è tedesca, suo padre del Ghana, in Africa. In quel Paese una parte della popolazione è musulmana, ma lui non è religioso e nel tempo si è avvicinato al mio mondo».
Chi saranno i suoi testimoni di nozze?
«I miei fratelli, Maximilian e Riccardo. È sempre difficile scegliere e non volevo che una delle mie migliori amiche venisse esclusa: loro saranno le mie damigelle, insieme con mia nipote Nicole, 5 anni».
E i testimoni di Kevin Prince?
«Uno è suo fratello George, che fa il rapper. L’altro è il suo migliore amico, Edoardo: è anche il suo procuratore».
Lei ha scelto il vestito da Atelier Emé insieme con le sue amiche del cuore: l’ex concorrente del Grande Fratello Simona Salvemini, la coreografa Samantha Crippa e la showgirl Barbara Petrillo. Com’è andata?
«Abbiamo scatenato un terremoto in atelier. E ci siamo divertite come pazze: le mie amiche mi hanno consigliato, ma hanno anche provato tanti abiti da sposa».
Nella sua scelta, a che cosa non poteva rinunciare?
«Al vestito lungo: per una cerimonia in chiesa non avrei mai indossato un abito corto. In atelier ne ho visti di stupendi. Ne cercavo uno che fosse allo stesso tempo semplice e raffinato. Ma non posso dire di più: sarà una sorpresa».
Festa, abiti, menù: ha deciso tutto lei o il suo compagno l’ha aiutata?
«Mi ha aiutata: siamo una coppia complice, che si confronta su tutto. Magari io mi sono occupata di più degli aspetti femminili, come le decorazioni, e lui ha scelto la musica, che ama molto».
Dobbiamo aspettarci qualche cantante famoso?
«Posso solo dire che si esibirà il fratello di Prince».
Festa ristretta o con tanti invitati?
«Poco più di cento invitati: la famiglia e gli amici stretti. Hai sempre paura che qualcuno ci rimanga male per essere stato escluso, ma alla fine hai solo due strade: una festa con 500 persone, dispersiva, o una più ristretta, con chi frequenti di più. Ed è stato quello che abbiamo scelto».
Dove andrete in viaggio di nozze?
«Non lo so ancora. Con gli impegni di lavoro di Prince è difficile fare programmi. Forse andremo in barca per quattro giorni, lasciando Maddox ai nonni».
C’è una sposa famosa a cui si è ispirata?
«Lady D. Quando la principessa di Galles si è sposata, nel 1981, non ero ancora nata, ma ho sempre pensato a quelle nozze come a una fiaba, un sogno. Lei era una donna elegantissima. Il matrimonio di Kate Middleton, moglie del principe William, è stato bello, ma più contemporaneo e sottotono. Lady D era speciale».
Nel suo blog tiene un diario delle sue nozze: anche lei è l’ispirazione di molte ragazze. Che effetto le fa?
«Nel blog racconto solo me stessa. Leggo i commenti e cerco di seguire le indicazioni delle mie follower, anche se poi sono una donna decisa: amo andare per la mia strada».
Nella festa di matrimonio, improvviserete una partita di calcio? Lei è una che se ne intende: da ragazza ha giocato.
«Niente pallone per il 25 giugno. Ma in altre occasioni non mi tiro indietro. Capita che nel giardino di casa mi metta a fare qualche palleggio con Kevin Prince. E, con un figlio maschio, è impossibile non giocare. Il calcio è sempre stato una parte di me, come dimostra la mia carriera in tv».
Da quando conosce Kevin Prince, si sente cambiata? C’è chi dice che lei è una donna introversa: lui è riuscito a “scaldarla” un po’?
«Vivendo insieme ci siamo avvicinati e influenzati a vicenda. È vero: sono più chiusa di Kevin Prince, mentre lui è affettuoso ed espansivo. Il mio opposto. Ma questo è il bello delle coppie: due persone completamente uguali si annoierebbero».
Il suo compagno abbraccia le persone. Lei, invece, come manifesta il suo affetto?
«Non lo riempio di baci, ma sono premurosa e faccio di tutto per farlo stare bene. Mi occupo di lui anche nelle cose più banali. Metto a posto i suoi documenti, perché Kevin Prince è un po’ disordinato e sbadato. Lui ricambia portandomi fiori e facendomi delle sorprese».
Per esempio?
«Per il mio compleanno mi ha preparato, senza che lo sapessi, una festa stupenda».
Il suo compagno è di madre tedesca: non ha ereditato nulla del rigore teutonico?
«Dai tedeschi ha preso la puntualità e l’affidabilità. Ma in lui c’è molta più Africa: l’allegria, l’affetto, la musicalità».
Dicono che Boateng, quando la corteggiava, chiamasse anche 50 volte al giorno. Fa ancora così?
«Ci sentiamo tanto, ma non come i primi giorni della nostra storia, in cui eravamo sempre in contatto. Lui mi ha fatto una corte spietata: se non avesse insistito così tanto, e non avesse avuto la forza di aspettare, non ci saremmo messi insieme».
Che cosa l’ha conquistata di lui?
«La sua personalità: è deciso e, quando vuole una cosa, la ottiene. Ma è anche un uomo generoso che si diverte. E, fisicamente, non è niente male».
Che cosa ha imparato da lui?
«A essere più spontanea nelle scelte. Prima di fare un figlio, per esempio, pensavo che non fosse mai il momento giusto per la maternità: un anno dovevo traslocare, quello dopo c’erano molti impegni di lavoro. Dovevo programmare tutto, ragionarci sempre sopra. Lui, invece, segue l’istinto e mi ha insegnato a essere più spontanea nelle decisioni, senza fare troppi calcoli, perché la vita cambia continuamente le cose ed è, in parte, imprevedibile. Ho capito che se smetti di cercare di controllare tutto, sei più felice, perché hai meno aspettative».
Il suo compagno la sorprenderà anche alle nozze?
«Conoscendolo, potrebbe essersi inventato di tutto. Ma il “grande giorno” sarà interamente dedicato alle sorprese».
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