Era una regina della trasgressione e un simbolo dell’eccesso. ma non le bastava più. Così Lady Gaga u2028ha cambiato tutto. E si è reinventata, diventando per la prima volta attrice. A Grazia la popstar racconta il suo ruolo u2028di protagonista in una serie tv di culto. Dove u2028uccide gli amanti, beve il loro sangue e ritrova se stessa
«Questo è di Tom Ford», dice Lady Gaga mentre mi viene incontro indossando uno stupendo abito nero. Siamo negli studi televisivi dove la star ha girato American Horror Story: Hotel, la serie tv giunta alla quinta stagione (su Fox dal 21 dicembre alle 22.45). Per la prima volta Stefani Germanotta, questo il suo vero nome, è attrice e protagonista sullo schermo. E penso che per lei il 2015 sia stato l’anno in cui si è reinventata: alla soglia dei 30 anni, che compirà in marzo, l’icona della musica pop ha scoperto una nuova dimensione. Prima ha interpretato un album jazz insieme con Tony Bennett, poi si è buttata con tutta se stessa nella recitazione, con una serie horror con ascolti da record negli Stati Uniti. «Ho realizzato il mio grande sogno», ammette lei. «Desideravo diventare un’attrice e ora lo posso fare con i migliori sceneggiatori e con un uomo che stimo». Si sta riferendo al talentuoso regista Ryan Murphy, autore, tra l’altro, di Nip/Tuck, Glee e ora di American Horror Story. «Lady Gaga è una superstar e io l’ho scritturata senza fare provini: mi è bastato che dicesse di sì», riconosce il regista. E i fatti gli hanno dato ragione: Gaga ha ottenuto una nomination ai Golden Globe 2016 come miglior attrice di una serie tv.
Il tema e l’ambientazione del telefilm cambiano ogni anno. Ora siamo in un albergo di stile Art Déco degli Anni 30 che ospita personaggi misteriosi agli ordini della Contessa, interpretata da Lady Gaga. Una vampira spietata e glam. E adesso che ci penso, la nostra intervista si svolge nella stanza 64, dove la Contessa e i suoi amanti vivono, muoiono e rinascono come giovani vampiri. Ho un brivido.
Il suo primo personaggio come attrice è un concentrato di erotismo e femminilità.
«Per me lei non è né una donna né un uomo: la Contessa è un mostro. Ma straordinario, sublime, risplendente di glamour. Sprigiona tanto fascino perché ha la particolarità di avere vissuto per oltre un secolo e di avere conservato, però, il corpo seducente di quando aveva 25 anni. Appare giovane, invece è matura. Fuori è sexy, dentro intelligente. E questo rende la Contessa estremamente attraente. Anche la sua vulnerabilità, che la spinge a piangere e disperarsi, è sublime, perché, grazie all’esperienza accumulata, non teme il giudizio degli altri. Spero che al pubblico serva da ispirazione un personaggio che sa muoversi con abilità nel caos della propria identità».
Anche lei, Gaga, è una donna potente.
«Ne sono consapevole. Quando diventi famoso, ti chiedi come vuoi usare la tua capacità di influenzare gli altri. E da subito io ho deciso due cose. La prima è che volevo essere onesta fino in fondo, sia come donna sia come persona. E siccome nella mia vita mi sono sentita molto sola, il mio desiderio è sempre stato quello di aiutare i ragazzi che si sentono senza nessuno. In più, so di avere un lato oscuro che amo esplorare, perché lo trovo piacevole. E il personaggio della Contessa mi ha aiutata nell’opera. Lei è perfida, uccide e beve sangue. Non lo fa per cattiveria, ma per poter sopravvivere. Non insegna a essere malvagi, ma a superare il dolore».
C’è una scena in cui lei incontra l’attore John Travolta senza niente addosso e ricoperta di sangue.
«Avrò girato almeno una dozzina di scene di nudo negli episodi. Con John Travolta si è creata una situazione strana ed eccitante. Mi dispiace per lui: so che è famoso, ma la Contessa non può andare per il sottile quando si tratta di uccidere qualcuno. Anche se io sono una sua grande fan».
Lei è al suo debutto da attrice: com’è stato il primo giorno sul set?
«Indimenticabile. Sono arrivata in auto, dopo un viaggio di un’ora e mezza nel traffico di Los Angeles, ed ero emozionatissima. Prima non avevo mai girato un film, solo spot e video musicali, e recitare in una serie tv è un’esperienza tutta da scoprire. Quel giorno, appena ho visto il regista, gli ho detto: “Ryan, sto per vomitare”. E l’ho fatto. Mi ero sentita così in tensione solo quando ho cantato alla notte degli Oscar».
Il suo personaggio ha 100 anni. Lei quanti se ne sente?
«Mi sento terribilmente vecchia, sebbene abbia solo 29 anni e sia nello show business da quando ne avevo 15 e famosa da appena sette. A volte la mia assistente mi sgrida perché trova incredibile che una persona come me possa piangere da un momento all’altro: con tutto quello che ho ricevuto dalla vita. C’è gente che se lo può soltanto sognare. Ma mi succede spesso, è il mio karma, il destino. Però, da quando interpreto la Contessa, mi sento di nuovo giovane».
In scena lei indossa costumi straordinari. Come si veste nella vita di tutti i giorni?
«Gli abiti per me sono un modo per esprimere la mia libertà e rivelano sempre il mio stato d’animo. Se sono vestita come una pazza è perché, forse, sono fuori di testa, in quel momento. Se invece scelgo capi classici, significa che mi sento equilibrata e lo dico con un look tradizionale. Quando qualcuno pensa che stia esagerando è perché io ho scelto di farlo. Non mi lascio condizionare da niente e nessuno».
Però, a un certo punto della sua carriera, lei ha dichiarato di sentirsi rinchiusa in una gabbia.
«Sì, quando una parte del pubblico ha smesso di capirmi. Certe mie scelte di immagine venivano interpretate come una posa, una finzione. Ci sono tanti personaggi dello spettacolo, attori, cantanti, che si mettono in posa, che si danno delle arie. Non era il mio caso. Ma a un certo punto qualcuno non riusciva più a vedere quello che c’era dietro il mio look, la mia autenticità. Sono sopravvissuta e me ne sono fatta una ragione».
E come si sente in questo momento?
«Molto bene. Sul set televisivo mi sono aperta completamente e con il regista mi sento a mio agio come con nessun altro. Ryan mi ha permesso di scoprire una dimensione di me che non conoscevo. Mi ha fatto capire che se sono molto emotiva, e spesso mi sento confusa, non è perché sono diversa dagli altri, rovinata dalla fama o totalmente irrecuperabile. Sono solo una donna ipersensibile. E Ryan aggiunge un’altra cosa: che come attrice sono una star. Non sono mai stata così felice. E pensare che altri registi mi hanno scartata per mille ragioni: perché ero troppo giovane o troppo originale, per il naso grosso o perché sono bruna e non vado bene per la parte della bionda sciocca. Tutte scuse».
Come si rilassa quando ha del tempo libero?
«Che ci creda o no, rimango nella Room 64 della serie tv. Non sto scherzando. Per me è difficile tornare a casa, continuo a pensare al lavoro, ed è come se non lasciassi mai il set. Per il resto, la mattina cerco di fare una doccia calda, perché aiuta a liberare la mente».
Che cosa la fa più soffrire nella vita reale?
«Mi sento vicina alle persone fragili e vulnerabili. Non so perché, ma sono cresciuta sentendomi incredibilmente depressa e sola. Non dipende dalla mia famiglia, anzi, i miei genitori mi sono stati vicini. Soffro di un disturbo genetico, dunque ereditario. E a salvarmi non sono stati i medici e i farmaci, ma la musica. Fare la cantante e scrivere testi mi ha reso libera. E ora voglio contribuire a rendere più felici le persone sole e tristi attraverso la creatività: con la fantasia una persona può diventare qualsiasi cosa. Purtroppo al mondo ci sono molti uomini malvagi».
Mi fa un esempio di personaggio crudele?
«Uno a cui penso spesso è Vladimir Putin, il presidente russo (in passato Gaga ha criticato Putin per le leggi che in Russia impediscono di parlare in pubblico di omosessualità, ndr). Non capisco come si possa ricevere un potere e usarlo per fare del male agli altri. Detesto anche le persone che su internet prendono di mira gli altri, li insultano e denigrano. Con American Horror Story parliamo anche del problema dell’incomunicabilità, di come molti siano assorbiti da se stessi, schiavi del narcisismo e poco attenti agli altri. La tv può diffondere messaggi positivi».
Lei ha annunciato il suo fidanzamento con l’attore e modello Taylor Kinney, dopo quattro anni insieme: è amore?
«Sì, definirei spirituale il nostro rapporto. Prima di conoscerlo ero come una leonessa alla ricerca di un leone coraggioso. Solo un uomo forte può accettare di stare con una donna tanto esigente. Ma Taylor sembra fatto apposta per prendersi cura di me. E questo lo chiamo amore. Pensavo che nessun uomo, a parte mio padre, potesse essere abbastanza solido per sostenermi. Ora l’ho trovato».
Con il suo fidanzato parla anche di lavoro?
«Certo, mi capita di tornare a casa la sera e di essere ancora con la testa sul set: sono emotiva, mi lascio coinvolgere dai problemi. Ho bisogno di tempo per concentrarmi su altro. Ma lui mi capisce e sopporta tutto. Questo per me è un uomo forte».
E la sua famiglia come l’ha influenzata?
«La sorella di mio papà è morta giovanissima, quando lui aveva 15 anni. Questo ha sconvolto la vita di mio padre e quella dei suoi genitori, arrivati in nave dalla Sicilia: il nonno era calzolaio, la nonna casalinga. E così sono cresciuta cercando di andare avanti, fare sempre meglio e superare le difficoltà. Ci vogliamo bene e siamo molto uniti. Ma i miei hanno perso il lavoro dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, siamo dovuti ripartire da zero e sento che attraverso il mio successo loro devono ritrovare quello che hanno perso. Mi scusi, ma oggi mi sento vulnerabile, è tutto il giorno che giro scene molto coinvolgenti».
La tv le sta cambiando la vita?
«Mi sento apprezzata come mai prima. Sono cresciuta con un forte senso di inadeguatezza. Poi, a 19 anni, ho subìto un abuso sessuale (Gaga ha raccontato di essere stata violentata da un uomo di 20 anni più grande di lei, ndr). E nel tempo mi sono sentita tradita da persone che credevo amiche. Ora recitare in tv è come un sogno che diventa realtà. Sono qui per parlare del mio nuovo ruolo di attrice: solo due anni fa, chi l’avrebbe potuto immaginare?».
La sua esistenza sta cambiando alla velocità della luce: come le piace essere chiamata, adesso?
«È strano, sono abituata a tanti nomi diversi. Molti dicono Gaga, e io rispondo come se fosse il mio vero nome, anzi, mi piace considerarlo tale. Ma va bene anche con Stephanie, Steph e Steffie. Mio padre mi chiama Loopy. Il mio uomo Babe».
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