La rivoluzione di Cristiana
Non sopporta i visi troppo ritoccati e crede che col passare del tempo ogni ragazza diventi più bella. Per questo l’attrice Cristiana Capotondi è diventata la musa di una nuova linea di creme. Per donne che la pensano come lei
No, Cristiana Capotondi non sostituirà Ilary Blasi a Le Iene. Le voci che a inizio anno la davano in arrivo
al programma cult di Italia 1 sono state smentite, ma il suo nome è ricomparso a sorpresa nella lista dei possibili conduttori di Flight 920, il reality che partirà prossimamente sulla stessa rete. Comunque vada, l’attrice romana è già alle prese con un ruolo del tutto nuovo per lei: quello di testimonial della linea antietà Age Revolution di Pupa. Quando la incontro, nella suite di un centralissimo hotel milanese, è quasi ora di pranzo.
«Si ferma a mangiare con me dopo l’intervista?», mi chiede. «Io non ce la faccio proprio a saltare un pasto. Sarà che per lavoro sono sempre di corsa, sarà che mi tengo allenata nuotando e il nuoto ti fa venire una fame... Il mio grande amore però resta il calcio. Oltre a essere una tifosa - ovviamente della Roma - gioco in una squadra di calcetto».
Non le chiederò come si mantiene in forma: la risposta me l’ha già data. Mi dica allora qual è stata la prima cosa a cui ha pensato quando Pupa le ha proposto di diventare il volto di una linea di creme?
«Essendo un’esperienza nuova, la cosa mi ha subito incuriosita. Confesso che ero anche emozionata perché a Pupa è legato il mio primo ricordo di trucco da bambina: era una sfera di plexiglass con tanti cassettini pieni di ombretti e gloss colorati. L’avevo chiesta in regalo per Natale ed era il sogno di tutte le mie amiche. L’idea di continuare il rapporto con un marchio scoperto da piccola mi ha fatto molto piacere. L’ho vissuto come un modo per mantenere il legame con la bambina che giocava a truccarsi e che ora, da grande, preferisce curare di più la pelle».
Lo ha sempre fatto?
«Sì, ho la pelle delicata e fin da giovanissima ho imparato a prendermene cura, iniziando dalla protezione solare al mare. Quando poi mi sono resa conto che usare le creme serve, l’abitudine di pulire e idratare il viso tutti i giorni è venuta da sé».
Le piace ancora truccarsi come da bambina?
«Meno. Vivo il make up più come esigenza di scena e quando non lavoro preferisco ridurlo al minimo per far respirare la pelle. Il mondo dei trattamenti è di sicuro quello che mi appartiene di più nel privato».
Lo slogan di Age Revolution è: “Il tuo viso si dimentica del tempo”. Ci si riconosce?
«A 35 anni, vorrei accompagnare la mia pelle verso la maturità nel migliore dei modi, senza l’ossessione delle rughe. Quindi, sì, mi ritrovo nello slogan perché è un messaggio positivo, un modo più sereno di vivere i segni del tempo, che considero figli dell’esperienza e delle emozioni vissute. Ha presente la lumaca che si porta dietro la casa? Le rughe per me non solo raccontano chi sei, ma possono anche diventare un rifugio. Nel senso che sono lì a ricordarti tutto quello che hai fatto nella vita».
Vale anche nella professione di attrice?
«Oggi, l’alta definizione fa vedere tutto, anche se rughe e difetti si possono sempre correggere. La verità è che trovo inutile e triste voler sembrare più giovane a tutti i costi. Nello spot di Age Revolution, a un certo punto si sente la mia voce fuori campo che dice: “Ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni”. Ecco, per come la vedo io, l’autunno non può sperare di essere l’estate. Ma ciò non significa che l’autunno non abbia nulla di bello».
È sempre stata così saggia?
«Diciamo che sono nata pacificata. Non sono mai stata in lotta con il mondo, neppure da adolescente. Poi, come quasi tutti, ho provato lo stesso a complicarmi la vita. Resta il fatto che la natura ha le sue regole e quelle io seguo».
Prima di diventarlo, che opinione aveva delle attrici spesso scritturate come testimonial di bellezza?
«Nonostante il mondo digitale abbia accorciato le distanze e velocizzato la comunicazione – tutti adesso hanno la possibilità di dire la loro e farsi ascoltare – penso che le testimonial funzionino sempre perché aiutano
a rafforzare l’idea che sta alla base di un prodotto. Ovvio, fra testimonial, prodotto e marchio cosmetico una qualche corrispondenza ci deve essere: nell’immagine, nei contenuti. Altrimenti, non è credibile».
Pupa la considera anche una musa ispiratrice. Che cosa le piacerebbe ispirare alle donne?
«Mi piacerebbe trasmettere un’idea di bellezza più serena».
Che ne dice di un vademecum finale? Titolo: i consigli di bellezza di Cristiana Capotondi.
«Non ho ricette, ma sono convinta che la bellezza abbia a che fare con una vita piena di stimoli
e interessi. Forse le donne dovrebbero essere più “protettive” verso ciò che madre natura ha dato loro e valorizzare il proprio bello. Con questo intendo anche le differenze rispetto ai canoni estetici dominanti. Se ci uniformiamo tutte, banalizziamo l’opera del Creatore: avrà avuto le sue buone ragioni per farci diverse, o no? Per me, ci ha regalato una
grande opportunità».
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