No best friend: nelle scuole inglesi le maestre hanno l’ordine di scoraggiare le amicizie esclusive. Meglio interagire con il gruppo per evitare delusioni. Ma che discorsi sono?
La tesi, ve lo dico subito, per me delirante, è che il miglior amico può rivelarsi nel tempo un problema: si cresce, le strade si separano, per un bambino può essere un dolore.
Qualcuno mi deve spiegare, però, che pedagogia è quella che invita a reprimere i sentimenti per evitarne i possibili risvolti negativi. E l’amore, allora? Esiste forse la garanzia assoluta, scientifica, che scegliendo quell’uomo o quella donna tutto funzionerà bene, per la vita intera? E i figli?
È scritto nella pietra che verranno perfetti, sia da un punto di vista fisico sia psicologico e che per te non saranno mai fonte di preoccupazione? È garantito esattamente il contrario, eppure, guarda che strano, tutti continuano a farli. In ogni scelta sentimentale c’è una dose di rischio, di paura, anche di “fatica”, ma questa è la vita e che i bambini lo capiscano fin da subito è giusto e sano.
A parte che il miglior amico è una delle grandi esperienze che possono capitare, un regalo per cui ringraziare il cielo altroché da evitare. Certo, se non assume i connotati dell’ossessione per cui esiste solo lui o lei, ma qui si entra nell’area del patologico ed è tutto un altro discorso.
Se poi si parla di amicizia al femminile i vantaggi sono ancora superiori, come ha spiegato un professore dell’Università di Stanford di fronte a un pubblico molto scettico. Premessa, l’Università di Stanford è una delle migliori del mondo, e rimarrà alla storia, io credo, per quel famoso discorso di Steve Jobs ai neo laureati: “Stay hungry, stay foolish”, restate affamati e pazzi, è diventato una sorta di slogan per un’intera generazione di precari, magari, ma visionari.
Be’, proprio in quell’università questo psichiatra ha sostenuto che la cosa migliore per la salute psicofisica di un uomo è sposarsi e per una donna avere delle amiche. E mentre gli astanti scoppiavano in una fragorosa risata, convinti che si trattasse di una battuta, lui serissimo ha spiegato che mentre gli uomini tra di loro al massimo condividono della attività, che siano lavoro o hobby, le donne hanno relazioni di scambio ben più profonde e intime, che producono un vero sostegno psicologico e affettivo fondamentale per gestire lo stress e più in generale le difficoltà della vita.
Le chiacchiere tra amiche, la confidenza, quella capacità tutta femminile di stare insieme raccontandosi giorno dopo giorno la vita e i sentimenti, hanno un effetto chimico, dimostrato scientificamente, e cioè producono serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore, una garanzia contro la depressione e altre varie malattie. Quindi, cari pedagogisti inglesi, prima si incomincia a interagire tra best friend (femmine) e meglio è.
Quanto agli uomini, ha poi aggiunto il professore, nella moglie trovano l’unico amico che li costringe a comunicare con il cuore. Sì, ma che fatica...
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