In tribuna per la prima volta c’era la sua musa bella e partecipe, la campionessa Flavia Pennetta, che faceva un tifo sfegatato.
In tribuna per la prima volta c’era la sua musa bella e partecipe, la campionessa Flavia Pennetta, che faceva un tifo sfegatato.
Nell’aria sono esplose le note di ’O surdato ’nnammurato. E in tre set Fabio Fognini, guascone tenero, ha stordito di palle corte
a Napoli lo scozzese Andy Murray, facendo ritornare in semifinale l’Italia in Coppa Davis dopo 16 anni.
L’amore aiuta. In pochi avrebbero scommesso nella partita perfetta, dopo gli ultimi risultati negativi di Fognini. Ma Flavia è scesa in tribuna, finalmente. E l’ex distruttore di racchette, numero 13 al mondo, ha trionfato. Anche prima del match, lui aveva Flavia al fianco: «Spes ultima dea», la sua speranza, l’aveva definita.
Dopo la vittoria, hanno twittato la loro foto insieme con l’indice e il medio alzati nel segno della vittoria.
In tutto questo, però, non hanno mai confermato la loro relazione. «Flavia è la mia assistant coach», aveva detto Fabio.
Forse è arrivato il momento di gridarlo al mondo. In due la vita è più facile. Ma, soprattutto, è molto più bella.
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