Sono stati prima un fenomeno virale del web, poi la rivelazione dell’estate. Ora Benji & Fede raccontano la loro storia in un libro che verrà presentato a Milano in un evento in cui i lettori di Grazia, vedi riquadro sotto, avranno un ruolo particolare. E qui le due popstar spiegano perché il loro successo è iniziato quando hanno deciso di dirsi tutto. Anche quello che l’uno non sopporta dell’altro
Pomeriggio di sole e nella suite più bella dell’Hotel Magna Pars di Milano ci sono Benji e Fede che si vestono e si svestono per il nostro servizio fotografico. Il cantante Federico Rossi, 22 anni, e il chitarrista Benjamin Mascolo, 22, suonano insieme da cinque anni: hanno cominciato postando su YouTube cover eseguite da una camera da letto e sono diventati il duo rivelazione del pop italiano. Negli ultimi mesi hanno realizzato un album, 20:05, arrivato subito in cima alle classifiche, affrontato il Festival di Sanremo, incontrato in tutta Italia i fan che li adorano. Li incontro mentre stanno lavorando al nuovo album e alla vigilia dell’uscita del libro Vietato smettere di sognare (Rizzoli), che presenteranno il 2 aprile a Milano durante un evento in cui Grazia riserverà 15 posti esclusivi ai suoi lettori (vedi riquadro in basso). Per prepararmi all’intervista ho ascoltato le loro canzoni, letto in anteprima il libro, passato ore a leggere i commenti indirizzati loro su Facebook, dove hanno mezzo milione di fedelissimi seguaci. Il motivo? «Sono veri, autentici, romantici e hanno un modo di lavorare che li fa sentire liberi», dice chi li ama. Di sicuro, anche se vivono in simbiosi, sono molto diversi. Al momento dell’intervista Benji è pronto, puntuale, sul divano. Fede si fa attendere.
Benji, tu sei più preciso e paziente del tuo socio?
Benjamin Mascolo: «Fede è lentissimo, se non gli togliete il cellulare è capace di farvi attendere una vita. Questo vizio di farmi aspettare è l’unico motivo per cui litighiamo».
Le vostre canzoni sono piene di romanticismo. Appartenete a una generazione con un grande bisogno di esprimere emozioni.
Benji: «Credo che l’espressione “animo romantico” ci rappresenti».
Allora le ragazze di cui scrivete sono davvero fortunate?
Benji: «Fede è stato fidanzato per un po’ di anni, io ho avuto le mie cotte, alcune forti. Adesso siamo single». (Finalmente arriva Fede).
Parlavamo di amori. Fede, tu che cosa hai da dire?
Federico Rossi: «Direi che le nostre ragazze, finché le abbiamo avute, hanno saputo sopportarci. Io ho spesso la testa tra le nuvole».
Benji, tu sei per metà australiano. Hai finito lì le scuole superiori. Che cosa ti è rimasto di quell’esperienza dall’altra parte del mondo?
Benji: «Una delle cose più belle che lì possono fare i ragazzi è praticare il surf. Peccato che io non mi sia applicato molto perché devi avere una pazienza infinita nell’aspettare le onde».
A proposito, quanto dovremo aspettare per il vostro nuovo album?
Fede: «Il nostro esordio, 20:05, contiene tutto quello che siamo stati negli ultimi quattro anni. Rappresenta il nostro lato più adolescenziale. Adesso stiamo provando strade diverse, speriamo di essere pronti per ottobre».
Che cosa vi piace ora?
Fede: «Ed Sheeran, Zayn, Shawn Mendes. Assorbiamo il più possibile quello che fanno gli altri, è così che creiamo un percorso personale».
Benji: «Io mi sto avvicinando di più alla musica pop elettronica, però non mi piace ragionare per generi: questa è l’epoca delle contaminazioni».
Sarete più disincantati e, magari, meno romantici?
Fede: «No, questo mai».
Benji: «Anche se non ho più una musa ispiratrice».
Vuoi che faccia un appello. Tipo: “Benji cerca musa che riaccenda il suo romanticismo”.
Benji: «Sì dai!».
La cosa più romantica che avete fatto?
Benji: «Una corsa di un’ora e mezza, alle tre di notte, per lasciare un biglietto sotto casa di una ragazza».
Fede: «Quando ero fidanzato scrivevo delle lunghe lettere per conservare una traccia dei miei sentimenti».
La vostra forza è davvero questo modo di vivere senza filtri, come dicono i fan?
Fede: «Anche adesso che abbiamo un contratto con una casa discografica, sui social facciamo tutto da soli. E continuiamo a coinvolgere i fan nella nostra vita. Ascoltiamo i consigli di tutti e rispondiamo ai loro messaggi. Benji e Fede esistono grazie ai fan. E ho la sensazione che siamo arrivati tutti insieme al punto in cui siamo».
Vietato smettere di sognare è il titolo del libro. È anche il vostro motto?
Benji: «All’inizio dovevamo realizzare un libro di sole foto, Benji e Fede da bambini, la famiglia, la scuola, gli amici, le vacanze, le passioni, i sogni. Nel nostro piccolo, però, abbiamo qualcosa da raccontare alle persone della nostra età».
Fede: «Il messaggio è: non mollare se veramente tieni a qualcosa».
Siete sempre insieme. Che cosa avete imparato sull’amicizia?
Benji: «Che è venirsi incontro a vicenda. Ognuno ha il proprio carattere, essere amici significa accettare l’altro anche con i suoi difetti».
“Sembra che la sincerità sia una malattia”, c’è scritto nel libro. Che cosa vuol dire?
Benji: «A volte sembra che le persone abbiano paura di essere oneste».
Ma è così importante dire la verità a tutti i costi?
Benji: «A volte fa male, ma poi fa bene».
Fede: «Io credo che si possa essere sinceri con qualcuno anche senza dire sempre tutta la verità. A volte un eccesso di schiettezza fa soffrire troppo».
E dei commenti cattivi sui social network che cosa pensate?
Benji: «Lì è molto più facile offendere, perché hai meno freni inibitori e in tanti riversano sul web le proprie frustrazioni. Non prendiamo mai le offese sul serio. Però ascoltiamo le critiche costruttive».
Quali sono, invece, i complimenti che vi fanno più piacere?
Fede: «Quelli sulla musica che facciamo. Quando qualcuno ci scrive: “Sei bellissimo e fighissimo”, meglio lasciar perdere».
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