Il terremoto dell’Aquila e una passione travagliata per un uomo più grande. Annalisa de Simone ha scritto un libro che fa i conti col suo passato. E che parla alle donne innamorate di chi le fa star male
«La felicità è qualcosa che una donna deve riuscire a permettersi». La pensa così l’eclettica Annalisa De Simone, attrice, ex-ballerina, sceneggiatrice e scrittrice. In questi giorni esce il suo secondo romanzo Non adesso, per favore (Marsilio), ispirato dal terremoto che il 6 aprile del 2009 colpì L’Aquila, la sua città. Protagonista è una ragazza che si chiama come l’autrice, ha le stesse origini e si trasferisce a Roma per inseguire il desiderio di scrivere.
Il suo sembra un libro autobiografico.
«Quel terremoto ha toccato la mia vita, come quella della protagonista. Ho ancora il senso di colpa perché, a differenza del personaggio del romanzo, quella notte io non ero a L’Aquila. Sono arrivata due giorni dopo. Ma ho vissuto, con estremo dolore, quello che è venuto dopo».
Questo libro parla di un amore travagliato con uno scrittore più grande di lei.
«È il classico uomo che da una parte ti affascina, ma che ti obbliga a stare male. Uno di quelli che piacciono molto
alle figlie e poco alle madri. Un amore asimmetrico. Ho vissuto rapporti del genere e, ora che ho 32 anni, non credo
di aver più bisogno di una figura che mi nutra di assenza e d’instabilità».
Che cosa la rende serena, invece?
«Ci vuole coraggio per permettersi la felicità. Prima pensavo che fossero felici solo le persone superficiali o quelle fortunate. Oggi che ho una vita sentimentale stabile non la penso più così».
E la scrittura che cos’è per lei?
«Puro egoismo: mi fa stare molto bene. E scrivendo scopro nuovi lati di me».
Non adesso, per favore di Annalisa De Simone, Marsilio, 17 euro.
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