Danza contemporanea, Ukiyo-E e Alta Gioielleria si uniscono all'evento di Van Cleef & Arpels a Roma
Alta gioielleria e danza potrebbero sembrare, a prima vista, mondi distanti destinati a non incontrarsi che sporadicamente. Mondi votati a celebrare la bellezza, certo, ma sostanzialmente estranei quanto alle modalità di espressione di questa celebrazione.
C’è però una vicenda che racconta un’altra storia, quella di Van Cleef & Arpels. Il legame fra il brand di lusso francese fondato nel 1906 e l’universo della danza ha infatti inizio negli anni Venti a Parigi. A quel tempo Louis Arpels, grande appassionato di balletto, era solito portare il nipote Claude all’Opéra Garnier, situata a pochi passi dalla boutique di place Vendôme.
Consolidandosi in seguito al decisivo incontro di Claude con il celebre coreografo George Balanchine, cofondatore del New York City Ballet, avvenuto negli anni Cinquanta, il legame ha trovato la sua più completa espressione nel balletto di Balanchine Jewels, in cui il coreografo mette in scena un trittico non narrativo che dedica ciascuno dei suoi atti a una gemma e a un compositore: Gabriel Fauré per Emeralds, Igor Stravinskij per Rubies e Pëtr Il’ic Ciajkovskij per Diamonds.
(Credits: courtesy of press office)
Oro, pietre preziose e ornamentali modellati dalle Mains d’Or traducono le forme dei costumi di scena e le movenze dei ballerini rivelando la maestria della Maison e raccontando il legame fra queste due raffinate manifestazioni di creatività in modo complesso e al contempo di facile lettura.
L’iniziativa Dance Reflections by Van Cleef & Arpels segna una nuova tappa nella storia che lega la Maison alla danza. Presentata nel 2020, traduce la volontà della griffe di sostenere il patrimonio coreografico, impegnarsi in favore della creazione contemporanea e avvicinare il grande pubblico a quest’universo artistico, attraverso l’accompagnamento di artisti e istituzioni che mantengono vivo il repertorio e si impegnano a produrre nuove opere. Ultima prova di questa duratura e proficua relazione è stato lo spettacolo di apertura del festival Romaeuropa, Ukiyo-E, messo in scena da Sidi Larbi Cherkaoui e dal Ballet du Grand Théâtre de Genève.
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Avviata lo scorso anno, la collaborazione tra Dance Reflections by Van Cleef & Arpels e il Romaeuropa Festival nasce nel comune segno della promozione e del supporto della danza contemporanea, carattere distintivo della storia delle due realtà che, in occasione della trentottesima edizione del festival, collaborano nel sostegno degli spettacoli, oltre che di Sidi Larbi Cherkaoui, anche di Anne Teresa De Keersmaeker, Meskerem Mees, Jean-Marie Aerts, Carlos Garbin / Rosas, di Boris Charmatz e di Bintou Dembélé.
Sidi Larbi Cherkaoui è, nel campo della danza contemporanea, sicuramente fra i creatori la cui figura è più nota al grande pubblico e la cui maestria è universalmente riconosciuta. Ospite fisso dei principali festival dedicati alla performance artistica, il coreografo e danzatore belga ha realizzato oltre 50 pièce, aggiudicandosi numerosi premi per il suo talento artistico e la sua ricerca del dialogo interculturale.
Una ricerca che, in occasione dello spettacolo del 6 settembre scorso, ha trovato perfetta espressione nell’ultima creazione ispirata all’Ukiyo-e (letteralmente: immagini del mondo fluttuante) movimento culturale giapponese volto a ritrarre la vita quotidiana e i paesaggi urbani dell’era Edo (1603-1868). È a partire da questa ispirazione che Sidi Larbi Cherkaoui ha immaginato di esplorare la bellezza creata dall’essere umano, la sua capacità di reagire alle continue mutazioni e fratture del presente.
La sua meditazione è confluita nell’impetuosa coreografia firmata per il Ballet du Grand Théâtre de Genève (di cui Larbi è attualmente direttore artistico): diciotto interpreti in scena per dare vita a un’opera contemporanea in cui le composizioni di Szymon Brzóska e Alexandre Dai Castaing si fondono ai suoni della tradizione, interpretati dal maestro dei Taiko, compositore e cantante Shogo Yoshii.
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Accanto al sostegno degli spettacoli di alcuni dei maggiori coreografi contemporanei, Van Cleef & Arpels ospita, presso la sua boutique di Roma, la mostra “Van Cleef & Arpels e la danza: un passo a due creativo”. L’esposizione, aperta al pubblico fino al 4 gennaio 2024, celebra alcune delle più iconiche creazioni che la griffe ha dedicato alla danza sin dai suoi esordi, tra cui le prime spille Ballerina, divenute ben presto una creazione emblematica della Maison.
Insomma, a Roma va in scena la più compiuta manifestazione di quello che Serge Laurent, responsabile dei programmi Danza e Cultura di Van Cleef & Arpels, definisce «il punto di convergenza di tutte le discipline artistiche: perché la danza può riunire la musica, le arti plastiche, il costume, la luce, la scenografia, il design e persino la gioielleria. È un’arte affascinante e un’incredibile forma di espressione.»
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