Fotogallery Barba da star: meglio con o senza?
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Uomo barbuto sempre piaciuto. Siete d'accordo? Per schiarirvi le idee ed esercitare il vostro irreprensibile giudizio estetico, ecco una carrellata di bonazzi hollywoodiani. In duplice versione, glabra e irsuta
Uomo barbuto sempre piaciuto. Siete d'accordo? Per schiarirvi le idee ed esercitare il vostro irreprensibile giudizio estetico, ecco una carrellata di bonazzi hollywoodiani. In duplice versione, glabra e irsuta
Secoli fa il macedone Alessandro Magno vietava ai suoi soldati di farsi crescere la barba. Perché? Per evitare che i nemici avessero una facile presa in battaglia afferrandoli per il muso. Oggi che la stragrande maggioranza dei maschi occidentali vive in condizioni di non belligeranza dare libero corso al pelo è una questione di puro narcisismo. Un viso rasato a puntino, con la pelle liscia come un proverbiale culetto di bimbo, fa subito bravo ragazzo. Perfettino, leccato, vi si riconosce il damerino esperto di buona creanza. Se non il candidato ideale da avviare a una placida carriera impiegatizia. Agli antipodi, ovviamente, c'è il selvaggio cavernicolo, il barbuto testosteronico che insieme alla lametta si è scordato ogni frigida inibizione.
Fin qui il cliché, che procede sempre per opposizioni manichee. Ma nella vita, come nello stile personale, a contare sono le variabili intermedie. Prendete, per esempio, i bellocci di Hollywood, da Ryan Gosling a Brad Pitt , passando per l'impeccabile Adrien Brody. Ciascuno corteggia il proprio pelo à sa manière. Dal grado zero della faccia levigata c'è chi, poi, opta per la peluria pungente di qualche giorno, chi se la cesella col rasoio elettrico, chi la sfoggia morbida e fluente. Nella cronica insicurezza dell'uomo contemporaneo questo imporre una disciplina alla natura, regolando la propria mascolina peluria, sembra una nuova forma di dominio di sé. E non un semplice fatto di vanità passeggera.
Comunque stiano le cose, la barba piena è indiscutibilmente tornata in auge. Portarla richiede pochi semplici accorgimenti, tra cui non va dimenticato il più ovvio: lavarsela, quotidianamente, con un prodotto delicato. Troppo lunga sta bene solo nelle rievocazioni storiche di Woodstock e in certi documentari sui monaci eremiti del deserto. E il pizzetto disegnato al compasso? Roba da truzzi di paese, sulla falsariga delle sopracciglia rifatte. Bando, infine, a tinture inopportune. Il colore deve armonizzarsi a quello dei capelli per evitare la sgradevole impressione del posticcio.
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