Fotogallery Capelli: la frangia, le tendenze, la sua storia e le curiosità da scoprire
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La storia, le tendenze e le 5 cose da sapere sulla frangia, l''hairdo che ci fa impazzire!
La frangia è ormai tornata con prepotenza sulle nostre teste. Conferisce quell’aria di risolutezza ed emancipazione che ben ci rappresenta nel contemporaneo. Ripercorriamo la sua storia e scopriamo cinque curiosità sulla frangia!
C’era una volta
Prima del 30 a.c. non sembra esserci traccia di frangette nelle acconciature delle varie epoche storiche. Nella civiltà egizia le acconciature avevano una grande importanza simboleggiavano l’età o il gruppo sociale, i lavoranti, ad esempio portavano i capelli tagliati corti di solito con una frangetta. La vera pioniera fu però Cleopatra, il cui taglio rigoroso, perché geometrico, costituiva l’elemento estetico con cui comunicava la sua indole da seduttrice. Durante l’Impero Romano, dopo un periodo di artifizi estetici, il generale e console Scipione l’Africano veniva raffigurato, sulle monete del 3 secolo, con frangetta leggermente bombata tagliata ad angolo retto sulle tempie; da quel momento fu l’acconciatura di tutti i romani fino alla caduta dell’Impero. Nell’Europa Medievale e nell’Estremo Oriente la frangetta era tipica delle ragazze di provincia non ancora maritate. Salto di secoli per la frangetta, che non trovò spazio nelle epoche a seguire ma ebbe la sua glorificazione nello star system.
Come si dice?
Il termine “frangia” ha origine dal latino, riportato da Tacito come framea, voce arrivata attraverso il francese frange, lo identifica come un hasta, ovvero la lancia, la spada, così detta per similitudine di forma. Altre fonti, sempre dal latino, riportano fimbria, ovvero parte estrema di una cosa. Rinominata “pony” sia in inglese che in tedesco, grazie all’irrequieta top model britannica Kate Moss, la nuova versione è stata battezzata “bang pony”, ovvero frangetta accorciata.
Frangetta, frangette
La frangetta può variate di forma e consistenza ed è consigliato scegliere quella ideale in base alla tipologia del proprio viso, ma gli hair stylist parlano anche di una frangia passepartout, ovvero quella che sfiora le sopracciglia ed è alleggerita di lunghezza così da poterla trasformare in un ciuffo, spostandola lateralmente. La frangia dritta è liscia e netta, arriva a coprire gli occhi ed è consigliata per chi ha capelli perfettamente lisci; la frangia con ciuffo lungo è lunga e gradualmente sfilata, copre per metà la fronte e ammorbidisce i lineamenti spigolosi; la frangia irregolare è da look sbarazzino e nella sua irregolarità è comunque ben strutturata, tanto da creare un effetto morbido che attira l’attenzione sulla metà superiore del viso donando equilibrio; la frangia sfilata è leggera e adatta sia per look bon ton sia per quelli più casual; la frangia a cuore corta al centro in direzione del naso e scalata verso l’esterno, in modo da creare un piccolo spazio nel mezzo; la frangia micro, o punk fringe, è audace, alza le sopracciglia e può essere sia squadrata (per visi rotondi) che leggermente curva (per visi squadrati); infine, la frangia scalata che è tagliata in modo da dare l’impressione di essere abbastanza lunga da raggiungere le ciglia, attirando così l’attenzione sugli occhi.
Frangia che tagli, diva che trovi
La più grande innovazione del Novecento in fatto di simbolismo delle acconciature è stata la moda femminile negli anni Venti. E’ Louise Brooks, ballerina del Kansas che diventò attrice americana del cinema muto, il prototipo della ragazza europea dell’epoca, inquieta e piena di vita. Sarà poi d’ispirazione nel 1965 per Guido Crepax, il padre di Valentina Crepax, eroina del fumetto erotico che oggi sopravvive nelle memorie di molti grazie al suo caschetto con frangia. Negli anni Quaranta, Veronica Lake, attrice statunitense di film noir, lanciò la “Pekaboo Bang”, la frangia lunga che andava a coprire un occhio, diventando così una vera e propria icona di stile soprattutto per le successive donne dello star system. Negli anni Cinquanta Betty Page, collabora con il fotografo Iriving Klaw e le acconcia i capelli con la frangia che diventerà la sua caratteristica, e di lì a poco divenne la regina del bondage, nonché prima pin up. Nel 1951 in “Vacanze Romane” e nel 1957 con “Cenerentola a Parigi” Audrey Hepburn portò in scena un taglio rivoluzionario: il pixie cut con frangetta scalata, che diventerà parte dell’attitude bon ton decantata dall’attrice anche in “Colazione da Tiffany” grazie all’hair look con maxi chignon e frangetta. Gli anni Sessanta si ribellarono contro vecchie acconciature Cinquanta: la frangia voluminosa, bombata, di Brigitte Bardot, che ne sottolineava l’aria imbronciata ma sexy; quella di Francoise Hardy, di Marianne Faithfull, cantante, attrice e musa ispiratrice di Mick Jagger, con lo stile paggetto dei capelli lunghi e lisci e frangia lunga. Gli anni Settanta e l’indomabile chioma riccia con frangetta di Maria Schneider in “Ultimo tango a Parigi”; gli anni Ottanta, invece, non celebravano nuove forme per la frangetta ma rimescolavano le precedenti: quella di Debbie Harry dei Blondie, bombata con capelli fonati fino alle spalle; sfilata e alleggerita, per far spazio ad acconciature voluminose, quella dei New Romantics.
In passerella
Superato il datato binomio frangetta/brava ragazza, gli hair styilist la riportano in passerella quasi come elisir di sensualità e stile, per la sua capacità di ridefinire, personalizzare il look. Per l’Autunno/Inverno 2013: AF Vandevorst esprime l’eccentricità con la frangia applicata che copre metà viso e s’impone folta su un taglio liscio e lungo; Blugirl la sfila e la sposta di lato ricalcando il look hair sbarazzino delle dive anni Sessanta; frangia bombata su taglio lungo e sfilato per Emilio Pucci; torna in auge il pixie cut di Audrey Hepburn per Ermanno Scervino, con frangia corta leggermente spettinata. JPGaultier ripropone la punk fringe con la frangia applicata; il look spettinato di Saint Laurent; Marc Jacobs per Louis Vuitton con un remake di un film noir anni Venti, porta in passerella caschetti mossi e irregolari , neri corvini, con punk fringe; Thakoon con la frangetta micro, tagliata in modo grafico e solo su un lato della testa; la frangia proposta da Vivienne Tam è irregolare, punk, sfilata e si adagia sulla fronte come se fosse un ciuffo; mentre Yohji Yamamoto taglia la frangia come cornice del viso, con il classico caschetto lungo e grafico.
© Riproduzione riservata
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